Adolphe Mabille

Dettaglio Missionario

Anno di Nascita
1836
Luogo di Nascita
Baulmes, Svizzera
Nazionalità
Svizzera
Anno di Morte
1894
Luogo di Morte
Morija, Lesotho
Attività
Pastore protestante e missionario

Biografia

Adolphe Mabille nacque nel 1836 a Baulmes nel cantone di Vaud in Svizzera. Ricevette una ferrea educazione scolastica presso gli istituti di Yverdon e di Paedagogium di Basilea eccellendo in particolare nello studio delle lingue. Intraprese poi la carriera di insegnante di francese prima nei Paesi Bassi, in un istituto dell'Aia, e successivamente in Inghilterra presso una scuola quacchera a Westmoreland. Fu qui che a seguito di un'esperienza religiosa sentì la chiamata alla vita missionaria. Questo impulso lo portò a fare richiesta d’ammissione presso il Collegio Missionario della Società delle Missioni Evangelica di Parigi (SMEP), domanda che venne accolta nel 1856. Nel 1859 fu consacrato come pastore e nello stesso anno convolò a nozze con Adele Casalis (1840-1923), figlia del direttore della SMEP Eugène Casalis. Entrambi avevano il desiderio di prendere parte al nuovo progetto missionario della Società per l’istallazione di alcune stazioni missionarie in Cina ispirato dallo stesso Mabille. Tuttavia, il Consiglio missionario ritenne che la loro opera potesse in quegli anni essere più utile alla missione del Lesotho. Fu così che nel 1860 vennero inviati in Africa Australe dove presero servizio nella stazione di Morija.
L’impegno di Mabille si districò con successo in vari campi del servizio missionario, fra le opere di maggior rilevanza va annoverata senza dubbio la fondazione del mensile Leselinyana (La piccola luce del Lesotho), primo periodico in lingua sotho che attualmente è anche il più longevo giornale stampato in Africa Australe. Mabille si servì di una rudimentale macchina tipografica che collocò prima a Masitise e poi a Morija per la pubblicazione del sopracitato mensile del quale fu curatore e direttore. Questo lavoro pose le basi per lo studio grammaticale e sistematico del sesotho, che portò Mabille alla realizzazione nel 1879 del primo vocabolario sesotho-inglese che divenne col tempo, dopo diverse revisioni, il vocabolario di traduzione standard fra le due lingue. Per realizzare tale opera fu di primaria importanza il contributo e l’assistenza di alcuni basotho, in particolare del convertito Philémon Rapetloane, che fu un valente assistente di Mabille sia come consulente per le traduzioni sia come insegnante di scuola e assistente di stampa. Mabille tradusse in sesotho anche molti libri religiosi, inni e sermoni, ma l’opera di maggior rilievo fu la traduzione della Bibbia, che per la prima volta venne edita in unico volume e curata da un singolo missionario. Proprio l’edizione di questa opera fu tra i principali motivi che portarono tra il 1881 e il 1882 Mabille a ritornare in Europa dopo decenni di servizio ininterrotto in Africa. Egli curò personalmente la ristampa della Bibbia presso la Società Biblica Britannica a Londra e dopo diciotto mesi fece ritorno con numerose copie nella sua terra di missione, che non lasciò più fino alla sua morte.
 
L’opera di Mabille fu rilevante anche a livello politico per i Basotho. Egli fu un importante consigliere per gli affari esteri del re Moshoeshoe I, il fondatore del moderno stato del Lesotho, e di suo figlio Letsie I. Sostenne Moshoeshoe I durante le guerre contro lo Stato Libero di Orange e si oppose alla politica britannica di disarmo dei Basotho perorando la loro causa a Città del Capo, che dal 1871 aveva assunto il controllo delle loro terre.
 
L’opera del missionario d’origine svizzera fu di essenziale importanza nella prosecuzione e nel rafforzamento della missione della SMEP in Lesotho così come il suo impegno nello studio della lingua sotho fu basilare per le successive ricerche di natura etnografica e linguistica sui basotho. Un ruolo cardinale che gli venne pienamente riconosciuto a partire dalla prima biografia postuma realizzata nel 1898 dai suoi colleghi missionari François Coillard e Hermann Dieterlen. Proprio quest’ultimo sottolineò anche l’importante ruolo politico svolto da Mabille presso il governatorato della Colonia del Capo per la salvaguardia del diritto dei basotho ad una rappresentanza all’interno del sistema politico coloniale e al rispetto di alcune delle loro istanze di autonomia atte a preservare una minima forma di autogoverno nelle terre da loro sempre abitate. Proprio questa azione gli valse la definizione di "ultimo missionario politico" nel Basutoland.

Fonti Bibliografiche